La corte Bergamaschi è un complesso composto da una casa padronale, una stalla e degli edifici adibiti a rustico che si sviluppano a corte chiusa intorno ad un'aia. Fatta costruire nella seconda metà del XV secolo da Ludovico Gonzaga,Marchese di Mantova, costituì la residenza estiva, un tempo circondata dalle acque del Dugale. Si tratta dell' unica testimonianza gonzaghesca a Belforte. Passò nel secolo successivo a un ramo cadetto dei Pico della Mirandola, legati ai Gonzaga da rapporti di parentela.Furono proprio i Pico ad impreziosirne le stanze di dipinti e di affreschi con ornati di stile raffaellesco, portati in parte alla luce in epoca recente. La casa prese così il nome di Palazzo Picchi e il vicolo che le dà accesso divenne Vicolo Picchi fino agli inizi dell'Ottocento.L'edificio padronale si sviluppa su due piani con un terzo piano a mezzanino. La facciata è ritmata da una serie di finestre e un portone centrale.Nel 1714 la villa fu acquistata dalla famiglia belfortese dei Bergamaschi.La tradizione popolare la ricorda ancora con il pozzo delle taglie, pozzo in cui pare venissero gettate e uccise le ragazze costrette a soddisfare i capricci amorosi del nobile, e con la strada sotterranea, una sorta di tunnel scavato sotto le fondamenta del paese, che si dice collegassero l'edifcio con la chiesa di S. Bartolomeo. La corte, di proprietà privata, versa in cattive condizioni.